La prima regola per la salute dei neonati? Che noi adulti ci laviamo sempre le mani!
Sembra una colossale ovvietà, eppure non è per niente scontato che la regola base sia rispettata.
Tanto che la FDA (Food and drug administration), l’Agenzia americana che controlla cibi e medicinali, ha sentito il bisogno di ricordare ai concittadini le regole minime di igiene che chiunque abbia a che fare con i bambini piccoli (e non solo) dovrebbe rispettare.
La prima regola in assoluto è: lavarsi sempre le mani prima e dopo aver maneggiato il cibo, dopo essere stati in bagno, aver cambiato i pannolini o toccato degli animali
Inoltre:
– seguire la data di scadenza e le raccomandazioni del produttore nel preparare il latte in polvere
– se si usano omogeneizzati, controllare che il bottone di sicurezza del coperchio non sia sollevato e se non ‘scoppia’ una volta aperto, non usare il prodotto
– gettare i vasetti di vetro scheggiati o con coperchio arrugginito
– usare detergenti e acqua calda per lavare frullatori, utensili e apparecchi adoperati per preparare il cibo del bambino
Fra le cose da non fare:
– non usare cibi deperibili, latte, fresco e in polvere, lasciati fuori dal frigo per più di due ore, mentre cibi e pappe fatte a casa possono essere conservati in freezer al massimo per tre mesi
– non mettere il biberon nel frigo con il latte avanzato, perché i batteri della bocca del bambino che vi entrano possono crescere e moltiplicarsi anche al freddo.
– non dare e poi conservare in frigo gli omogeneizzati avanzati nel vasetto, perché la saliva sul cucchiaino può contaminare il cibo avanzato. Meglio servirne un po’ su un piattino e conservare in frigo il resto nel vasetto, buttando il cibo sul piatto non mangiato.
– non usare mai latte crudo o non pastorizzato, ne’ succhi di frutta o verdura non pastorizzati, perché possono contenere batteri pericolosi per i piccoli
– non lasciare il latte in polvere a temperatura ambiente per oltre 2 ore, e non dare ai neonati tisane con anice stellato perché si dubita possano provocare effetti collaterali, come l’epilessia.
Lascia una risposta